Il mercato è su internet, ma il Made in Italy non lo sa

Il web sarebbe una grande opportunità per le nostre imprese, ma per ora è solo un problema.

Partiamo dalle buone notizie. Tra il 2004 e il 2012 le esportazioni italiane sono cresciute del 33,4% e il valore complessivo delle merci che abbiamo venduto all’estero è passato da 278 a 371 miliardi di euro. La seconda è che, a quanto pare, anche le microimprese si sono messe sotto: 15mila realtà sotto i nove addetti hanno cominciato a varcare i confini nazionali per provare a vedere altrove quel che producevano.

imprese che vendono online

Le buone notizie finiscono qui, purtroppo. Nel periodo considerato, infatti, il valore dell’export delle micro imprese italiane sotto i dieci addetti è addirittura calato, passando dai 27,2 miliardi del 2004 ai 22,3 del 2012. In altre parole: in molti ci hanno provato, in pochi – molto pochi – ci sono riusciti. Il tutto, merita di essere ribadito, in un periodo in cui tutte le altre imprese italiane, dalle piccole alle medie, sino alle grandi, hanno notevolmente incrementato la loro presenza sui mercati esteri.

export in valore

I motivi per spiegare questa difficoltà sono molteplici: concentrando lo sguardo alle sole aziende che possono esportare i loro prodotti – non il parrucchiere o il barista, ad esempio – ci sono barriere dimensionali o finanziarie che sono tuttora difficilmente sormontabili. A meno che, ovviamente, non si decida di provare a vendere quel che si produce in quello che ormai molti chiamano “il sesto continente” dei mercati digitali. Un continente che ha grandi isole come Amazon, Ebay, Alibaba e piccoli arcipelaghi, come le community di prodotto e i siti internet aziendali. Un continente che, per il made in Italy e per i suoi più piccoli protagonisti, è ancora terra inesplorata.

I dati parlano da soli. In un contesto continentale in cui 15 imprese su 100 sopra i dieci addetti vendono online almeno l’1% di quel che producono, l’Italia era ed è rimasta il fanalino di coda. Ancora peggio, nei quattro anni tra il 2009 e il 2013 non si è schiodata dal suo misero 5%, laddove paesi come la Germania e il Regno Unito sono rispettivamente cresciuti dal 20% al 22% e dal 16% al 19%.

Italia Europa online

Niente che non sapessimo, ahinoi. Semmai, tuttavia, può essere interessante chiedersi perché. Per rispondere a questa domanda la Fondazione Nord Est ha svolto in collaborazione con UniCredit un’indagine finalizzata per l’appunto a comprendere le cause del ritardo digitale delle nostre imprese. E, in particolare, di quelle che producono e commercializzano cibo, moda, arredamento e meccanica. Un campione di 1215 imprese, gran parte delle quali (il 91,5% per la precisione) sotto i 10 milioni di fatturato.

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