No al social spam, Garante della privacy: “Per email di marketing serve consenso”

No al social spam, Garante della privacy: "Per email di marketing serve consenso"

“I dati trovati sui social network e, più in generale, presenti online, non possono essere usati liberamente”, ha chiarito lʼAutorità

No al social spam. Se un indirizzo email è presente su un social network, non significa che possa essere utilizzato liberamente per qualsiasi scopo. Per inviare proposte commerciali, per esempio, è sempre necessario il consenso dei destinatari. Per questi motivi il Garante per la privacy ha vietato a una società l’ulteriore trattamento di indirizzi email senza consenso per attività di marketing.

L’intervento del Garante, spiega la newsletter dell’Autorità, ha preso le mosse dalla segnalazione di una società di consulenza finanziaria che lamentava l’invio di numerose email promozionali indirizzate alle caselle di posta elettronica di alcuni suoi promotori senza che questi ne avessero autorizzato la ricezione. Dagli accertamenti, svolti in collaborazione con il Nucleo Speciale Privacy della Guardia di Finanza, è emerso che la raccolta degli indirizzi di posta elettronica avveniva, oltre che con altre modalità, anche attraverso l’instaurazione di rapporti su Linkedin e Facebook o “pescando” contatti sui social. La società solo negli ultimi due anni ha inviato circa 100mila email pubblicitarie.

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